Lo spartiacque
Lo spartiacque è una linea immaginaria che divide i versanti di un territorio montano, separando le acque che defluiscono verso bacini diversi. Storicamente, è stato un criterio affidabile per tracciare confini statali, ma oggi questa certezza vacilla sotto la pressione di mutamenti climatici e naturali che ridisegnano il profilo delle montagne.
I ghiacciai si ritirano, le frane sconvolgono le cime, i corsi d'acqua si deviano. Questi fenomeni, hanno conseguenze concrete sui confini, che diventano mutevoli e incerti. L’esempio del Monte Bianco, dimostra come le modifiche morfologiche possano trasformarsi in potenziali tensioni territoriali.
Per affrontare tali sfide, il diritto internazionale offre strumenti versatili. Così, mentre i trattati bilaterali consentono agli Stati di negoziare nuove demarcazioni, dall’altro lato il principio dell’uti possidetis juris assicura una stabilità di massima, impedendo modifiche unilaterali. Tuttavia, quando la natura ridisegna i confini, è essenziale un approccio più dinamico, che bilanci sovranità e pragmatismo. La Corte Internazionale di Giustizia, ad esempio, può intervenire per risolvere le controversie, ma un’opzione meno conflittuale è rappresentata dai comitati tecnici internazionali i quali applicano soluzioni giuridicamente solide, come la definizione provvisoria dei confini o la creazione di zone di amministrazione condivisa. Il futuro dei confini montani richiede norme flessibili, capaci di evolvere con la natura stessa. La stabilità non deve essere sinonimo di rigidità, ma di equilibrio tra giustizia, sostenibilità e rispetto reciproco tra Stati.
Foto di Cristian Zuelli