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Parola d'avvocato


La nostra Costituzione è entrata in vigore il 1° gennaio 1948. La parte dedicata ai diritti fondamentali racchiude in se tutti gli aspetti più importanti del processo di avanzamento storico, giuridico e sociale che l'assemblea Costituente volle compiere e cui volle dare compimento. la persona, nella duplice e inscindibile natura di uomo e cittadino, è il fulcro su quale poggia l'intera architettura e lo spirito della Costituzione: come singolo, nella famiglia e nella società o collettiva, nel lavoro, nella politica e nell'economia.

In totale controtendenza rispetto al passato (non solo al precedente periodo fascista) i diritti dell'uomo non vengono più concessi "dall'alto" bensi unicamente riconosciuti poichè ritenuti presistenti e immanenti alla semplice esistenza naturale dell'uomo o persona e, di riflesso, tutelati. La Costituzione e lo Stato prendono semplicemente atto di qualcosa che a loro preesiste e lo armonizzano alla società civile in un'ottica di cooperazione e solidarietà.

La Costituzione,  oltre a regolare la società interna dello Stato, volge il proporio sguardo anche al resto del mondo ed alle comunità internazionali; pertanto si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute (art. 10, comma 1) in conformità alle quali è regolata la condizione degli stranieri [non cittadini ma pur sempre uomini! ndr] ai quali è garantito il diritto di asilo qual ora nel paese d'origine è impedito l'effettivo esercizio delle libertà democratiche (art.10, comma 3). Pare perciò vero essere, come più volte e da più fonti è stata definita, la Costituzione più bella del mondo perchè non viene concessa ai cittadini bensì emanata per asservirne e garantirvene il benessere e lo sviluppo personali in un'ottica di miglioramento della società, secondo i principi di uguaglianza, equità e solidarietà. L'uomo ne è l'origine ed il fine ultimo del proprio contenuto.